E' dominata dall'istinto e ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una situazione pericolosa. Reazioni di fronte ad un pericolo sono: Attacco – fuga - immobilità tonica - la finta morte
Come il corpo manifesta la paura?
La faccia della paura si manifesta in un modo molto caratteristico: occhi sbarrati, bocca semi aperta, sopracciglia avvicinate, fronte aggrottata. Le spalle salgono ed il respiro si blocca. Questo stato di tensione dei muscoli del viso e del corpo rappresentano l'espressione della paura che è ben riconoscibile anche in età precoce e nelle diverse culture.
Le alterazioni psicofisiologiche sembrano differenziarsi fra quelle che si associano a stati di paura intensi, come il panico e la fobia, e quelle invece concomitanti alla preoccupazione e all'ansia. Precisamente, uno stato di paura acuta ed improvvisa caratteristica del panico e della fobia, si accompagna ad una attivazione del sistema nervoso autonomo parasimpatico, si ha quindi un abbassamento della pressione del sangue e della temperatura corporea, diminuzione del battito cardiaco e della tensione muscolare, abbondante sudorazione e dilatazione della pupilla. Il risultato di tale attivazione è una sorta di paralisi (freezing), ossia l'incapacità di reagire in modo attivo con la fuga o l'attacco. La funzione di questa staticità indotta dallo stimolo fobico sembra quella di difendere l'individuo dai comportamenti aggressivi d'attacco scatenati dalla fuga e dal movimento. Paradossalmente, in casi estremi, tale reazione parasimpatica può condurre alla morte per collasso cardiocircolatorio. Stati di paura meno intensi invece attivano il sistema nervoso simpatico, per cui i peli si rizzano, ai muscoli affluisce maggior sangue e la tensione muscolare ed il battito cardiaco aumentano; il corpo è così pronto all'azione finalizzata all'attacco oppure alla fuga.
Quali sono le funzioni della paura?
Sicuramente, la paura ha una funzione positiva, così come il dolore fisico, di segnalare uno stato di emergenza ed allarme, preparando la mente il corpo alla reazione che si manifesta come comportamento di attacco o di fuga. Inoltre, in tutte le specie studiate l'espressione della paura svolge la funzione di avvertire gli altri membri del gruppo circa la presenza di un pericolo e quindi di richiedere un aiuto e soccorso. Dal punto di vista biologico - evoluzionista sia il vissuto soggettivo, attraverso i processi di memoria e di apprendimento, sia le manifestazioni comportamentali, indifferentemente fuga, paralisi o attacco, che le modificazioni psicofisiologiche (attivazione parasimpatica o attivazione simpatica) tendono verso la conservazione e la sopravvivenza dell'individuo e della specie. Ovviamente, se la paura viene estremizzata e resa eccessivamente intensa, diventando quindi ansia, fobia o panico, perde la funzione fondamentale e si converte in sintomo psicopatologico.
La paura e lo stress inducono le surrenali a secernere grandi quantità di ormoni dello stress (adrenalina e idrocortisone), che inducono cambiamenti nel metabolismo dei grassi e delle proteine in modo da mettere a disposizione glucosio, sostanza immediatamente utilizzabile per agire (fuga o combattimento che sia). Ciò conduce a esaurire le scorte di combustibile e se la condizione scatenante non cessa, oppure se il corpo non ha la possibilità di riposare e ricostituire le proprie scorte, si andrà incontro a un depauperamento della energia corretta dell’organismo e, di conseguenza energie patogene, esterne o interne, potranno avere il sopravvento. Questo accade abitualmente quando la paura diventa uno stato cronico, di cui si ha più o meno coscienza.
La Paura in MTC:
Essa mette in vibrazione due organi Rene e Cuore. La loro attività funzionale può essere danneggiata quando la paura, dall’essere una esperienza passeggera, diviene una costante dello stato psichico della persona. Se essa si manifesta acutamente il Rene perde la sua capacità di trattenere l’energia e ciò può comportare persino la perdita involontaria delle urine.
Nel bambino può manifestarsi anche manifesta anche come enuresi (perdita involontaria di urine) notturna e nell’adulto come incontinenza di urine e/o diarrea.
La paura fa sì che il corpo si contragga in un tentativo di autoprotezione. La circolazione del sangue rallenta, il muscolo diaframma si contrae e la respirazione diviene superficiale e rapida.
La Paura congela il Qi
Nello stato patologico genera uno stato di soppressione delle funzioni fisiologiche come se fossimo in attesa di un avvenimento che però non accade mai. E’ associata ai Reni e questi all’acqua, la natura dell’acqua è di scorrere e diffondere la vita, ma la paura congela l’acqua e allora tutto si blocca.
Il Rene
Il Rene rappresenta il Sé, l’Io che si muove verso il Mondo attraverso la Vescica. Percui una scarsa stima di sé indica un problema di Rene. Infatti il Rene è associato allo Zhi, il volere, l’affermazione della propria individualità specifica. La domanda che ci dobbiamo porre in relazione al Rene è quindi: sono soddisfatto di essere quello che sono o sono spaventato di essere quello che sono?
LUO di Rene
E’ legato a lasciar andare le esperienze maturate. E’ molto legato alla Vescica la quale stabilisce il livello di guardia, attiva l’allarme e crea una soglia che contenga la turba emotiva all’interno di limiti e confini. Se questo meccanismo non funziona la turba invade i reni. Si entra così in quella fase indicata con il nome di “sindrome post traumatica”. Il Rene è legato al Jing, alla fisicità, quindi trattenere a livello del Rene un trauma significa non lasciarlo fluire, non lasciarlo diventare un ricordo. Il Luo di Rene è in eccesso e non riesce a lasciar andare nulla, tutto viene trattenuto, tutti i dettagli del passato si sono fissati grazie alla paura. Quando tratteniamo la paura nel Rene sentiamo come un peso a livello lombare. Come se tutto il peso del mondo fosse lì. A livello fisico il non lasciar andare è legato al blocco dell’azione causato dalla paura. Anche Luo di vescica viene così coinvolto e si dovrà lavorare su entrambi per sciogliere la paura.
Altro caso può essere quello di deficit di Luo di Rene, in cui siamo come anestetizzati, non sentiamo più nulla.
Kong, paura e Ju, timore colpiscono il Cuore ed il Jing
A livello fisiologico la paura è l’attivazione di uno stato di allerta in situazioni potenzialmente pericolose. Poi avviene l’elaborazione dell’esperienza che stiamo vivendo e agiamo. Ma è anche possibile che difronte ad un pericolo si resti completamente bloccati, l’emozione prende così il possesso del nostro Cuore impedendogli di funzionare. All’esterno è tutto bloccato e all’interno c’è un movimento di dispersione della vita verso l’esterno. Come negli attacchi di panico. Ecco perché la paura colpisce il Jing, perchè è l’essenza vitale dell’individuo, la vita. La paura di vivere è l’opposto del Zhi, della volontà di vivere.
Cosa accade quando invece si vive in costante stato di allerta?
Un giorno un saggio che si stava recando ad un pellegrinaggio in ndia incontrò sulla sua strada il signor Colera. Il saggio hli chiese dove stesse andando ed il signor Colera rispose che aveva ricevuto il mandato di prelevare 500 anime dalla Terra. Durante il pellegrinaggio ci furono 1500 morti ed allora il saggio turbato per la bugia che gli era stata raccontata dal signor Colera lo invocò per chidergli come mai avesse mentito. Il signor Colera rispose: ho detto la verità, ho prelevato 500 anime. Il saggio: e allora le altre mille? Colera: al pellegrinaggio c'era anche il signor Paura, le ha prelevate lui.
La paura ci fa entrare in risonanza con quanto temiamo. La paura crea una ritenzione, una contrazione in tutto il corpo sia all'interno che all'esterno. L'energia inizia a circolare molto lentamente e noi diventiamo dubbiosi ed esitanti. Ci vengono palpitazioni cardiache, mal di testa (penso troppo alle possibili conseguenze), dolori alle gambe ( non riusciamo a scappare ed abbiamo paura ad avanzare), si può infiammare il nervo sciatico perchè abbiamo paura di ciò che potrebbe succedere), diventiamo stistici per paura di mollare la presa. Può venirci infiammazione al gomito (epicondilite) il chè sta a significare che che temiamo di prendere una nuova direzione. La vista diminuisce, fatichiamo a mettere a fuoco per paura di vedersi in quella paurosa situazione. Il collo si irrigidisce perchè vogliamo tenere tutto sotto controllo e questo sempre per non sentire la paura.
Il primo passo per risolvere la nostra paura è vederla in tutte le sue declinazioni (paura del giudizio, paura di cadere, paira dei cani, paura del buoi, paura delle malattie tec...) osservo le mie paure e le accetto senza oppormi ad esse. Più rifiuto una cosa più quella cosa prendere forza.
La Paura è l'opposto dell'amore. Quando siamo connessi al cuore e all'amore universale non c'è spazio per la paura. Ci sono molti esercizi di meditazione, pranayama e bioenergetica per sciogliere le tensioni corporee e concederci di entrare in contatto con le paure senza identificarci con esse. Il corpo ed il respiro ci consentono di vivere nel momento presente e questo toglie forza alla mente che alimenta costantemente le paure.
In questo periodo storico tutti noi siamo stati sollecitati a fare i conti con la paura, paura del virus, paura di perdere il lavoro, paura della scarsità, paura dell'isolamento, paura di perdere amici o parenti, paura di perdere la libertà e molte altre. Possiamo lasciarci soggiogare dalle paure rischiando di ammalarci o possiamo decidere che forse è prprio questo il momento per guardarle accettarle e lasciarle andare.
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