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FITOTERAPIA

I medicinali fitoterapici sono tutti quei medicinali il cui principio attivo è una sostanza vegetale.

La fitoterapia definisce con criteri scientifici rigorosi l’utilizzo delle piante medicinali/officinali nella pratica clinica. Essa studia l’attività biologica, le controindicazioni, la posologia e le opportune vie di somministrazione delle piante.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni vegetale che contenga, in uno o più dei propri organi, sostanze farmacologicamente attive merita il nome di pianta medicinale. Quasi sempre le sostanze farmacologicamente attive presenti in una pianta medicinale sono molteplici. Questo insieme di sostanze è chiamato "fitocomplesso" ed è responsabile delle proprietà terapeutiche di una determinata pianta, il suo effetto è dato dall’azione integrata delle molteplici sostanze. Ricondotta ai suoi principi essenziali, la fitoterapia è l'impiego delle piante medicinali a scopo preventivo o curativo. Essa non è dunque una filosofia, una scuola di pensiero o una medicina "alternativa", bensì una branca, nobile ed antica, della farmacologia scientifica. L’approccio olistico induce un riequilibrio dolce e profondo, è coerente con una visione che non considera il singolo disturbo isolatamente, ma lo contestualizza in un quadro, e permette inoltre di ridurre eventuali reazioni paradosso o effetti collaterali.

Si effettua un lavoro di terreno su malattie croniche e risolutivo o coadiuvante nelle patologie acute. Molti rimedi fitoterapici possono infatti essere associati ai farmaci allopatici.

La logica che guida l'uso di fitoderivati in naturopatia si incentrata sull'individuo, sulle sue peculiarità e sul sostegno a quell'equilibrio dinamico che gli permette di interagire col mondo circostante. La naturopatia propone di creare le condizioni ideali affinché l'organismo, qualora l'equilibrio venga temporaneamente a mancare, faccia ricorso al proprio potenziale di auto-guarigione e ritrovi un funzionamento armonico.


"Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto." Paracelso 1535

OLIGOTERAPIA

L’oligoterapia nasce nel 1800 ma viene convalidata scientificamente negli anni trenta del Novecento da Jacques Mènètrier che introdusse in forma regolare l’uso degli oligoelementi in terapia mettendo a punto l’oligoterapia catalitica. L’oligoterapia è fondamentale per ripristinare l’equilibrio psicofisico dell’individuo.

Il modello biologico di Mènètrier prevede l’inserimento nell’organismo di microquantità di oligoelementi in soluzione gluconata, con assorbimento perlinguale per il trattamento dei disturbi funzionali.

Mènètrier arrivò a capire che l’attività terapeutica degli oligoelementi doveva essere messa in rapporto con i terreni organici individuali, così ne identificò quattro tipi e li definì diatesi. Questo termine proviene dalla medicina classica e indica la predisposizione a contrarre una determinata affezione patologica, una condizione reversibile caratterizzata da sintomi che possono regredire fino a scomparire del tutto in seguito alla terapia con oligoelementi specifici.

Gli oligoelementi sono fattori importanti per il mantenimento dei processi fisiologici, rafforzano le strutture scheletriche, catalizzano molte reazioni biochimiche, sono importanti nella produzione di ormoni e anticorpi, e contribuiscono a mantenere il delicato equilibrio idrico. Tutti i minerali riconosciuti necessari per il corpo umano, devono essere presenti nella dieta, apportati come sostanze alimentari essenziali, che l’organismo non è in grado sintetizzare, o solo in quantità insufficienti.

AROMATERAPIA

È un ramo della fitoterapia che utilizza gli oli essenziali distillati dalle piante per curare una ampia gamma di disturbi, dal mal di testa alle punture di insetto, dai crampi al raffreddore. Questa disciplina è davvero molto antica: Egizi prima e Greci e Romani poi utilizzavano gli oli aromatizzati con le erbe per profumare il corpo e i vestiti, purificare l’aria e creare unguenti con funzioni medicamentose.

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